Non poteva che arrivare dall’America questa buffa tradizione che fa sognare grandi e piccini.
Esattamente nel 2003, Carol Aebersold e Chanda Bell, hanno scritto “The Elf on the Shelf: A Christmas Tradition” (pare lo abbiano fatto davanti ad una tazza da thè!). In realtà le autrici stesse non immaginavano l’enorme successo che poi avrebbe raggiunto, infatti lo avevano autopubblicato a tiratura limitata, e lo hanno venduto durante il primo anno solo alle fiere ed i vari festival letterari.

Nel 2007 Jennifer Gardner è stata fotografata con una copia di The Elf on the Shelf e da quel momento il libro è diventato un best seller, aggiudicandosi vari premi, per poi finire al numero 1 nella classifica dei libri più venduti negli USA nel 2013.
Sono sempre di più gli elfi che, dal 1 al 25 Dicembre, sono ospitati nelle case delle famiglie italiane. Questa tradizione infatti prende piede anche nel nostro bel Paese, spopolando soprattutto sui social. Sono infatti migliaia le foto di questo piccolo elfo che gira per casa, accompagnate dall’ hashtag #theelfontheshelf , anche se purtroppo il libro non è mai stato tradotto nella nostra lingua.
Quali sono le regole da rispettare?
Partiamo dal fatto che in America i primi Elfi appaiono nelle case il giorno successivo al Ringraziamento. In Italia, abbiamo fatto un po’ nostra la tradizione, facendo apparire i primi Elfi il 1 Dicembre.
Il primo giorno l’elfo dovrebbe apparire vicino alla sua porta, con tanto di lettera di presentazione, per permettere al bambino (o più bambini) di conoscerlo. Questa porticina sarà il suo passaggio segreto per andare al Polo Nord, da Babbo Natale.
I bambini conosceranno il loro nuovo amico che sarà ospitato fino al giorno di Natale, gli daranno un nome, e da lì parte il gioco. Attenzione i bambini mai dovranno toccarlo, altrimenti sparisce la magia e l’elfo non sarà più in grado di riferire al suo “capo” quali doni vorranno ricevere.
Questo piccolo ospite resterà immobile tutto il giorno, ad osservare i bambini, è di notte che prende vita, andando a fare il resoconto della giornata a Babbo Natale. Infine, ogni mattina i piccoli hanno il compito di scoprirne il suo nascondiglio, sempre diverso.

L’Elfo può fare diverse cose: un dispetto, un regalo, lasciare un messaggio, o trovarsi in una situazione buffa! Su facebook è stato creato anche un gruppo “La Magia dell”Elfo” dove è possibile prendere anche diversi spunti.
Che La magia abbia inizio: Attenzione Elfo in arrivo! è l’adattamento del libro in italiano. Le autrici, Martina Caterino e Monica Pezzoli, hanno voluto però cambare un po’ le regole del gioco, rendendolo meno “rigido”, quì gli elfi si possono toccare!
Martina Caterino ci spiega:
[…] “Una cosa che ho il divieto di toccare mi sa di una cosa pericolosa, sospetta. Insomma non mi piaceva. E così ho modificato la storia per renderla più compatibile con le mie convinzioni. L’elfo della nostra storia viene a far visita ai bambini per imparare a conoscerli. Per vedere come passano il tempo, che programmi guardano in TV, cosa leggono, quali sono i loro giochi preferiti. Queste informazioni saranno poi molto utili a Babbo Natale per preparare i suoi doni. E poi il nostro elfo si può toccare, coccolare, portare nel lettone ecc. Una regola però c’è: non bisogna fargli male! Perché anche se di giorno sembra un semplice pupazzo, di notte diventa molto di più!”.Se proprio vogliamo dirla tutta, questa simpatica tradizione ha ricevuto non poche critiche. Diversi Psicologi hanno osservato che implicitamente la presenza dell’elfo impone ai bambini di vivere sempre sotto sorveglianza e di non avere diritto alla privacy. Secondo alcune mamme non è molto educativo come gioco, poichè lasciano un messaggio sbagliato ai bambini ovvero “Fare i bravi = Regali o premi”.
Sinceramente a me questa tradizione non dispiace e credo che per il primo anno accoglieremo anche noi un piccolo elfo in casa! (Potete trovarlo quì)
Come dice una mia cara amica, Stefania: “Bisogna creare Memories“, quindi … che la magia abbia inizio!