Chi mi segue da un po’ sa che sono di origine napoletana, ma vivendo in Romagna da ormai quasi sette anni era d’obbligo imparare a fare la piadina, come una brava “Azdora”.
Sfogliando il dizionario di dialetto romagnolo scopriamo che in italiano Azdora significa:“reggitrice,massaia, colei che presiede al governo della casa”. La parola “reggitrice” richiama proprio questa funzione di sostegno.
Sapete che in Romagna ci sono due “correnti diverse” di piadina: nella zona del Riminese la piadina è molto sottile, verso il Cesenate è un po’ più grossa. Abitando a Cesenatico io ho imparato a stendere la pasta in modo più grosso, perché è così che piace a mio marito, ma tutto dipende dai vostri gusti, se la amate un po’ più sottile basterà stendere la pasta un pochino in più.
Passiamo agli ingredienti (per circa 5 piadine):
– 500gr di Farina di Tipo 1
– 80gr di olio di semi (o 100gr di strutto se preferite)
– 10gr di sale
– un pizzico di bicarbonato
– 220ml di acqua (io invece faccio metà latte e metà acqua)
Procedimento:

Facilissimo: inserite tutti gli ingredienti in una ciotola ed iniziate a mescolare. Quando la farina avrà assorbito tutto, passate il composto su una spianatoia ed iniziate ad impastare a mano, formando una bella pasta omogenea.
Inseritela in un sacchetto di plastica (anche quelli per congelare vanno benissimo), e lasciatela riposare una ventina di minuti.
Tagliate a mano a mano pezzi dal vostro impasto e stendeteli, cercate di formare un bel tondo e se non ci riuscite prendete una ciotola in modo da ricrearne la forma.

Fate cuocere la vostra piadina su una teglia, anche quella che usate generalmente per fare le crepes può andare bene. Ricordatevi di bucherellarla con una forchetta e fatela cuocere un paio di minuti, vedrete voi stessi che assumerà un po’ alla volta un bel colore.
Buona Piadina!






